domenica 2 marzo 2008

Voto utile



Corsi e ricorsi della storia elettorale italiana: da giorni i più alti esponenti dei due maggiori partiti italiani sostengono con inusitata concordia l'inutilità di ogni voto che non sia per loro stessi, PdL o PD. Ambedue agitano lo spauracchio della vittoria dell'avversario: il consenso a formazioni minori impoverirebbe di voti i due blocchi, permettendo il sorpasso da parte del blocco contrapposto! Ambedue paventano l'ingovernabilità che scaturirebbe dai condizionamenti di partiti minori, come se PD e PdL fossero forze assolutamente omogenee ed esenti da condizionamenti interni.

Anni fa anche il compianto Indro Montanelli propose agli elettori di turarsi il naso e votare DC per evitare il rischio di essere governati dai comunisti: non accadde in quell'occasione, anche se poi hanno comunque raggiunto il Quirinale e la presidenza della Camera, con l'appoggio proprio di uomini provenienti dalla sinistra DC ai quali, dopo la spartizione, è rimasta la presidenza del Senato. In quegli anni molti elettori non seguirono il suggerimento di Montanelli: c'era un grande leader di un partito minore, che riuscì a “conservare” i voti e l'identità di un 6-8% di Italiani, che pur accettando le sconfitte, non si arresero mai e, soprattutto, non rinunciarono mai alle proprie idee. Questa identità, denominata Movimento Sociale Italiano Destra Nazionale, ha poi fatto la differenza negli anni successivi e continua a farla tuttora. Era un voto considerato dai più “inutile”, addirittura fuori dall' “arco costituzionale”, ma che ha permesso allo stesso Berlusconi con lo “sdoganamento” del 1994 di fermare la gioiosa macchina da guerra del PCI/PDS, e costringere i comunisti a cambiare nome e simbolo almeno un altro paio di volte prima di occupare i vertici della Repubblica Italiana. E' la stessa Destra che con una leale alleanza con le forze di Centro dal 2001 ha permesso di governare con rara stabilità l'Italia.
Giorgio Almirante con il suo coraggio e la sua tenacia ci ha consegnato un testimone ideale: la Destra Nazionale non è un sogno e continua ad esistere nell'onestà e nella coerenza degli Italiani che ne condividono i valori. E' un'identità preziosa ed il passato insegna che delegarne ad altri la rappresentanza politica non dà alcun risultato concreto. Tanto meno può giovare diluirne l'azione in un partito-coalizione, ora che i rappresentanti sono scelti da una Casta e non dal libero voto di preferenza degl'Italiani.
Il voto a La Destra, il partito minore che attualmente rappresenta questa identità, è quindi tutt'altro che inutile. Non favorirà mai la Sinistra per quante distorsioni vengano inserite nel meccanismo elettorale: potrà sortire un tale effetto solo l'improbabile follia ghettizzatrice del PdL. Neppure può preoccupare la governabilità: molti candidati della Destra hanno già dimostrato, lasciandone di sicuri o garantiti, che non sono interessati a seggi o incarichi, quanto invece a idee e programmi, sui quali con il PdL, almeno ora, risulta esserci un'ampia convergenza. In compenso, un voto a La Destra non eleggerà mai uno di quei candidati del PdL che parla di sicurezza ma ha appoggiato l'indulto o che strizza l'occhio alla Sinistra di Veltroni per transizioni di unità nazionale o proposte deleterie per la Famiglia, la difesa della Vita, della Patria e della nostra Civiltà.
E' giusto non disperdere i voti: votiamo La Destra!
Giacomo De Sario

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